L’arcobaleno, ecco il regalo del Cristo pensante per il suo secondo anniversario
Pensieri e parole — scritto da Pino il 16 giugno 2011Il sole fa capolino tra una nuvola e l’altra, ma il cielo scuro sulle vallate di Fiemme e Primiero non preannuncia niente di buono anche se ormai in questo scorcio di fine primavera sono abituati a prendere freddo, acqua e vento.
Sono salito con Marco Zanon per ricordare questo 16 giugno, secondo anniversario della posa del Cristo in vetta. Due anni fa, si sentiva solo il rumore della grande fortezza volante dell’Esercito Italiano, il Chinook, che con una manovra incredibile coronava il mio sogno e dava nuova speranza a tante persone, posizionando nella sua nuova Cattedrale il Cristo pensante.
Lo scorso anno, il 16 giugno, ero salito da solo, sotto un diluvio e quel momento me lo sono goduto in modo diverso anche se la nebbia copriva tutto.
Oggi è diverso. Eccolo, il Cristo pensante, come sempre puntuale con un suo piccolo segnale di ringraziamento.
Si apre dietro di noi un piccolo lembo di cielo e un raggio di sole raggiunge l’immenso cielo plumbeo sopra le Pale di San Martino e come per incanto dipinge un bellissimo arcobaleno.
Marco come sempre è scaltro a scattare alcune fotografie che vi regaliamo, ma ad entrambi non rimane che restare a bocca aperta davanti a un dipinto del genere. Credo che nessun pittore possa dipingere l’emozione che ci assale in quel momento.
Sono attimi che vorresti non passassero più, ma il tempo corre e la vita va avanti e quindi in brevissimo tempo torna tutto come prima, ma l’incanto che abbiamo appena visto ora è indelebile prima nei nostri cuori e poi nelle fotografie.
Una coincidenza, direte, certamente, un’altra che va ad aggiungersi alle altre, ma credetemi, in 431 volte che ad oggi sono salito al Cristo pensante non mi era mai capitato di vedere un arcobaleno, sopra di Lui.
E ora via, si scende perchè stasera mi aspettano Alex e Moira Geronazzo ad Alano del Piave (TV) per la serata sul Cristo pensante…… tanto per cambiare.
Un grazie a Marco, amico vero, che ha trascorso la notte da solo in sacco a pelo al Cristo pensante per fotografare l’eclissi totale di luna.
(Pino Dellasega)
Tags: Cristo Pensante, dolomiti, marco Zanon, nordic walking, outdoor, Pino Dellasega, trentino
11 Commenti
meraviglioso !!! E’ un regalo, un segno di gratitudine che il Cristo a fatto a te!!!
L’arcobaleno….un ponte…tra noi e Lui…un dono meraviglioso dal cielo, un messaggio di speranza tra la nebbia..
Grazie Pino e Marco per le bellissime foto.. Vi abbraccio, Alessandra
Che meraviglia Pino!.Un grazie e a Marco per aver permesso anche a noi di condividere questi momenti anche se virtualmente.Un abbraccio Antonio
Come vedi, Pino, per il secondo anniversario il Cristo Pensante ha voluto ringraziarti con un segno ben preciso: quel arcobaleno che hai fotografato. Tu hai una missione da compiere e il Cristo Pensante ti fa capire che è sempre accanto a te e che ti aiuterà.
Grazie Pino.
Una coincidenza…
Io credo che Qualcuno faccia “coincidere le coincidenze”.
Sta a noi riconoscerlo.
Nulla accade per caso, tanto meno una tale meraviglia che unisce tutto e tutti sotto lo stesso cielo. Sono felice che avete potuto vivere questo segnale e il momento di magia e commozione. Un abbraccio. Marion
Siamo saliti al Cristo Pensante -Chiara, Paolo ed io- ai primi di agosto 2009. E’ stata un’emozione immensa ed è ancora oggi uno dei luoghi che più abbiamo nell’anima.
Grazie.
ilaria
Semplcemente…MERAVIGLIOSO!!!!!!
grazie x queste immagini
GIO
Ciao Pino,
io salirò nel primo week di luglio e non vedo l’ora, ma solo vedere questo arcobaleno, è davvero come dice Donatella un segno che “Cristo c’è”, a lui rendiamo gloria ed onore.
Grazie a prestissimo Willy
Come dire
che dopo la tempesta
arriva il sereno.
Ho guardato dietro a Te,
o Signore,
e tu mi hai dato un segno.
Con te la pace,
con te il perdono,
con te la speranza.
Cesare Borroni
(sempre in armonia con la cornice di monti che circondano il Cristo Pensante, ma anche di altre montagne, luoghi di alta riflessione interiore!).
Ciao Cesare
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GLI ETERNI SILENZI
Le cime delle montagne
sono come appigli per gli occhi
su cui far ascendere i pensieri.
Paradisi spesso inviolati
da raggiungere in solitaria,
forando gli eterni silenzi.
Sono quelli i momenti più nostri,
in cui intimamente ci parliamo
e finalmente sappiamo ascoltarci.
Cesare Borroni
(25-06-’11)